Perchè sono un Coach
Non ci sono Coach migliori o peggiori, ci sono Coach che riescono a rispondere alle esigenze del proprio Coachee, con un proprio “Style”.
Il mio “Style” e quello di International Coaching Federation, è quello definito dal “Codice Etico” sul quale si basa il far parte di una community internazionale di Coach.
Per meglio esprimere a cosa mi riferisco, credo che la cosa migliore sia proprio quella di accedere al sito di ICF Italia, alla sezione “Codice Etico”; da qui si può cogliere un aspetto molto importante di una professione ricca di soddisfazioni per chi la esercita, ma da affrontare con un ingrediente importante : il rispetto del proprio “interlocutore”.
Ecco, il rispetto di un “Codice Etico” si concretizza nel rispettare il proprio “Cliente” e quindi portare “LUI” , e non il Coach, ad identificare/scoprire nuove consapevolezze.
Io adoro i dolci, e quindi mi trovo molto spesso ad usare delle similitudini affini alla cucina; mi piace dire: usare i nuovi ingredienti del proprio “ESSERE” così da riuscire ad usarli & dosarli per poter “FARE” nuove azioni in linea con gli obiettivi che si vogliono raggiungere.